Non aprite quella porta...

“Tal porta si malefica fu da sempre luogo di mie tante sofferenze e crucci…”
“finoggi cavia fui di tante paure, pene e sofferenze atroci che non auspico ad umano alcuno…Egli, con faccia si dulcea e splendente e dai capei dorati, belva divien col ferro in mano… di difesa mai ebbi opportunità, si non graffiare mezzo cui Egli movea… ”

Spiegazione dei versi:

“Tal porta si malefica fu da sempre luogo di mie tante sofferenze e crucci…” : l’autore, da sempre coinvolto in strani esperimenti dai quali mai poté fuggire, allude chiaramente alla porta dello studio del Dentista, suo acerrimo nemico da sempre.

“finoggi” : la data dovrebbe essere quella del venerdi 12 maggio 2006, giorno della forse penultima visita dell’autore dal Dentista.

“cavia fui di tante paure, pene e sofferenze atroci che non auspico ad umano alcuno…” : l’autore spiega le tante pene e sofferenze cosi atroci che ha dovuto subire durante quei terribili anni, e con animo nobile spera sempre che tali sofferenze non debbano mai essere patite da nessuno.

“Egli” : da notare l’iniziale E maiuscola, simbolo di rispetto ma al contempo di grande timore dell’autore per il suo carnefice.

“con faccia si dulcea e splendente e dai capei dorati” : descrizione dell’aspetto fisico del Dentista, anche se in base a studi effettuati sul cadavere del questi, si scopri’ che in realtà si trattava di un ometto bassino dai capelli scuri e a dir la verità anche un po’ puzzolente.

“belva divien col ferro in mano…” : qui l’autore in pochi versi in endecasillabo sciolto ci mostra con grande magnificenza la crudeltà del carnefice, paragonato ad una belva.”

“di difesa mai ebbi opportunità, si non graffiar mezzo cui Egli movea…” : l’autore ci mostra l’angoscia sofferta e causata dal non potersi mai difendere contro simili soprusi e violenze, unica medicina potevano forse essere sorte di vendette di cui ancora la storia e la letteratura moderna non danno chiare spiegazioni.